Dies irae

Blog di opinione ed informazione


Fernando Aramburu, nella prefazione alla sua raccolta di articoli per “El Mundo”, dal titolo “Il rumore di quest’epoca”, parla del giornalismo d’opinione nel modo che m’aspetto da un intellettuale vero. 

Ecco, già urge porsi il problema di definire un paio di concetti. L’intellettuale é colui che da forma e corpo alla sua libertà di pensiero. L’intellettuale vero invece é colui che si cura di dare un’estetica alle forme e al corpo che la sua libertà di pensiero esprime.

Per estetica s’intende un progetto coerente di costruzione delle proprie idee che costringa i pensieri ad assumere forme nobili, stilisticamente compiute, collegate da una poetica, e integrate dal supporto di un’idea del mondo precisa e chiaramente percepibile, in grado di disporle in scrittura. 

Quest’ultima operazione, che é degna di un intellettuale vero, é l’enzima che trasforma il giornalismo d’opinione in letteratura, ed é la ragione per cui per esercitare quest’arte in modo insigne ed incisivo non occorre affatto essere un giornalista, occorre invece essere un intellettuale vero. 

“Attribuisco alla carta stampata la capacità di generare la propria letteratura, indipendentemente dal fatto che apra le porte anche ad altre modalità di creazione letteraria come il racconto o, in epoche ormai piuttosto lontane, il romanzo a puntate. L’articolo d’opinione è la forma genuina di questa espressione letteraria, un testo che condensa in un breve spazio di scrittura pensieri, ricordi, ritratti, confutazioni, commenti eccetera, su questioni di rilevanza collettiva; quindi, non limitati alla sola esperienza personale di chi scrive.”

Occorrono solo stile e una visione del mondo. La notizia non é che un espediente dal quale far partire tutto il resto, quello che manca, quello che conta.